Oltre ai convenevoli di rito, Paolo  si compiace nel  congratularsi con i convertiti al Cristianesimo in terra di Macedonia e di Acaia. Ne loda il loro sacrificio nella pratica osservanza della parola evangelica.

La conversione tuttavia è merito principale dell’intervento del Padre, del Figlio e grazie alla potenza celeste dello Spirito santo, sempre presente a sostegno di Paolo e collaboratori. Per la prima volta in uno scritto compare la citazione della Trinità, tenuto presente che i Vangeli, in forma scritta, hanno visto la luce molti anni dopo la Lettera.

Nel riassumere i reciproci rapporti fra coloro che hanno diffuso la buona novella e gli iniziati che ne hanno recepito il significato più profondo, Paolo non perde l’occasione, sullo sfondo della stesura della lettera, di accennare alla nuova venuta del Cristo Gesù, risorto dai morti.  Quale sarà il suo compito?  Quello di offrire al genere umano la risurrezione dai morti, aprendo le porte del Paradiso.

Cosa c’è di più miracoloso  per il divenire dell’uomo di beneficiare dopo la morte della vita eterna? Quando verranno poi quei tempi? Egli Gesù. figlio di Dio si presenterà di sorpresa come un ladro nella notte!

La lettera si conclude con le esortazioni a rispettare gli insegnamenti che Cristo Gesù ha lasciato in eredità al genere umano.

Fra le esortazioni infine c’è  anche la seguente: Non spegnete lo spirito. Locuzione di valore e significato universali.